La scelta del Maggio

La prima domenica dopo Pasqua, conosciuta come "ottavo" nel calendario popolare, segna il primo appuntamento di una lunga e complessa cerimonia che culmina con le manifestazioni della domenica di Pentecoste e si conclude il giorno del Corpus Domini. Alle prime luci dell'alba, dai dintorni del paese, massari e boscaioli si dirigono verso il bosco di Montepiano, una cerreta di circa mille ettari situata a pochi chilometri dall'abitato. Sono loro gli esperti incaricati di scegliere l’albero più alto e dritto, che fungerà da maschio nell'antico rito del Maggio.

Accompagnati da curiosi, gli esperti si aggirano nel bosco, scrutando le chiome e testando i tronchi per stabilire ad occhio l’altezza, fino a scegliere l’albero sposo. Contestualmente, vengono selezionati altri cerri che formeranno il corteo durante il trasporto e saranno utilizzati per innalzare il Maggio. Una volta completata la selezione, la giornata prosegue con un pranzo comunitario nel bosco, accompagnato da canti tradizionali e dal suono delle zampogne. Le piante da abbattere sono concesse gratuitamente dall’amministrazione comunale, in virtù di un’antichissima consuetudine codificata nell’ordinanza Masci del 1809, il primo strumento di regolamentazione degli usi civici.

Il prossimo appuntamento è fissato per la domenica successiva, quando nel bosco di Gallipoli sarà scelta la Cima.

 

Definite le scelte, gli alberi sono martellati e contrassegnati con un puntone a forma di martello su cui è incisa la sigla SGM (San Giuliano Martire). Intanto, si prendono accordi per la domenica succesiva per la scelta della cima, il più aggraziato agrifoglio della foresta di Gallipoli.

-Adattato da un articolo di Angelo Labbate del 21 aprile 2000-

 


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