In un'epoca come la nostra in cui il sistema magico-religioso sembra aver perso il suo peso decisivo, si è imposta la tendenza a spiegare l'efficacia catartica della festa come effetto del processo di socializzazione, anzi di ri-socializzazione.
Il Lanternari così si esprime a nostro riguardo: «con questo rituale -gli abitanti del posto- non fanno altro che ripetere una tradizione che li contraddistingue da tutti gli altri paesi vicini. In questo complesso cerimoniale essi trovano una grande occasione per riconoscersi dunque diversi dagli altri. Lo celebrano perché lo celebravano i loro antenati. Ed oggi sarebbe per loro una rinuncia a se stessi se dovessero spegnere la tradizione in oggetto. Dunque il tema centrale, oggi l'unico immediatamente consapevole e funzionale, di una celebrazione siffatta, è quello del suo valore socializzante: la festa assurge così a simbolo “preminente” della propria storia, cultura, tradizione, della propria personalità collettiva».
II riferimento alla tradizione è tutto: patrimonio culturale, ambientale, familiare su cui si fonda la vita; la fedeltà e continuità, sono all'origine delle manifestazioni e dei comportamenti popolari; non si può assolutamente trascurare ciò che si è ereditato dal passato per non correre il rischio che il nostro paese diventi una maschera folclorica priva di anima o, peggio, un deserto senza storia, senza cultura, senza identità.
È necessario oggi non fermarsi alla sola descrizione esterna del Maggio di san Giuliano, ma occorre prestare grande attenzione agli uomini che fanno il Maggio e al contesto socio-culturale in cui essi vivono, cogliendole dimensioni interiori e i loro innegabili valori, quindi passando dalla considerazione del fenomeno religioso all’attenzione verso i protagonisti: cercare di cogliere le motivazioni, gli atteggiamenti e i significati dei vissuti esperienziali attraverso cui il popolo di Accettura esprime la sua religiosità.
La festa del Maggio di san Accettura è la manifestazione più caratteristica del nostro ambiente: non é un episodio, ma un momento essenziale dell'esistenza umana, un atteggiamento dello spirito, un gesto qualificante; la festa rivela un popolo, una cultura, una fede, anche se i ritmi del mondo rurale non esprimono più una cultura sacrale, tuttavia i loro residui appaiono ancora nelle attuali manifestazioni che si fanno veicoli di tradizioni e di cultura.
La festa assume caratteri contestativi rispetto alla società odierna, difatti si notano chiaramente un recupero di dimensioni e di valori dimenticati nella società e nella cultura di oggi: il ritorno ai valori originari della propria identità culturale, una partecipazione collettiva nei vari momenti, un superamento dell'individualismo esasperato e una espressione di socialità che realizzano una forma di integrazione e di appartenenza altamente significativa.