Da alcuni anni, per garantire la sicurezza degli scalatori, sono state installate delle reti di protezione sotto il Maggio. Tuttavia, la scalata rimane un'impresa difficile e pericolosa, che richiede grande perizia e coraggio. Nonostante i rischi, non si ha memoria di gravi incidenti, grazie anche alla protezione che gli accetturesi attribuiscono a San Giuliano, il loro santo patrono.
Si racconta che agli inizi del 1900, un famoso scalatore dell'epoca, Giuliano Trivigno, precipitò dall'alto del Maggio, ma miracolosamente rimase illeso. Per grazia ricevuta, la sua famiglia decise di rifare a proprie spese la festa, con banda, luminarie, fuochi d’artificio e il Maggio stesso. Da quel momento, la famiglia Trivigno acquisì il soprannome di “maggiaioli”, un titolo che oggi ancora identifica alcuni dei loro discendenti.
Gli anziani del paese ricordano anche la brutta avventura di un funambolo di passaggio negli anni ’30. Questo abile acrobata riuscì a scalare l’albero, ma giunto in cima, preso dalle vertigini, non riuscì più a scendere. Fu Nchianatradd, un altro scalatore dell’epoca, a ripetere l’impresa e portargli delle funi per aiutarlo nella discesa.
Ancora oggi, giovani del luogo, tra cui Antonio Martello, si avventurano a scalare il Maggio, spinti dalla passione di essere eroi per un giorno e di offrire gratuitamente spettacolo al pubblico. Emuli ed eredi del leggendario Giuliano Mariano, conosciuto come Zizilone, affrontano l’ardua scalata con entusiasmo, utilizzando le reti di protezione come ulteriore misura di sicurezza. Dall’alto, si esibiscono in spettacolari volteggi, salutando increduli e ammutoliti spettatori, che sciolgono la tensione con un lungo applauso liberatorio.
È impossibile descrivere le emozioni che si provano in quei momenti. Il titolo emblematico dato dal grande fotografo Mario Dondero al suo scatto, L’uomo che voleva raggiungere la luna, racchiude solo una parte della magia che si vive. Così, al cospetto della luna, la festa popolare volge al suo epilogo, lasciando un ricordo indelebile nel cuore di tutti.