Aspetto storico-religioso

Bisogna necessariamente collegare il Maggio di san Accettura alle istituzioni, al territorio e alla storia religiosa del paese. Dall’archivio del paese si rileva che il culto di san Giuliano è cominciato a manifestarsi dal 1725, anno in cui san Giuliano divenne protettore di Accettura.

Dalla visita pastorale che mons. Zavarrone fece nel 1744, si ricava che già esiste una statua lignea, con nel petto una reliquia riposta in una teca argentea; esiste pure un altare dedicato al prorettore e che già si fa una festa esterna, per la buona riuscita di essa si nomina in pubblico comizio un procuratore.

La successiva visita pastorale, fatta da mons. Fortunato Pinto nel 1796,ci fa intravedere la fusione del maggio con il Protettore.

Il presule, visitando la reliquia del santo, data l'assenza di una pergamena attestante l'autenticità della reliquia stessa e ingiunge al Clero di procurare l'autentica entro un anno, pena la “rottura della reliquia”. L'arciprete, Giuseppe Nicola Spagna, convoca i presbiteri per risolvere la spinosa questione. La soluzione però si intravede: un compaesano, Fra Berardino Cifuni si trova da qualche tempo come cappellano regio a Sora che ha come protettore san Giuliano Martire.

Un sacerdote fu incaricato di portare la reliquia a Sora, per farvi redigere un’autentica secondo la ingiunzione vescovile. Fra Berardino, che aveva officiato anche nel monastero di san Francesco in Accettura, prende a cuore la situazione e riesce a far confezionare un’autentica in data 29 aprile 1797.

L’arrivo della reliquia con l’autentica fece esplodere la fede in san Giuliano rifacendo la festa in modo ancora più solenne. La manifestazione assunse un aspetto di contestazione contro lo scetticismo del vescovo che aveva osato mettere in dubbio “la reliquia di san Giuliano”. La festa di primavera si colorò, in un certo senso, di spirito di sfida e rivincita.L’arrivo della reliquia autenticata, forse coincise con l’Ascenzione (25 maggio) o con la pentecoste (4 giugno), periodo nel quale si faceva la festa dell’albero o la festa di primavera.

Questa può essere stata l’occasione in cui si unì in modo forte e indissolubile la festa del Protettore con la festa del Maggio. L’unione ipotizzata trova conferma nella celebrazione del Centenario del 1897.


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