Una graziosa cittadina marchigiana, Ripatransone, deteneva fino a qualche anno fa il primato ufficiale della strada più stretta d’Italia, un budello di appena 43 centimetri, attrattiva minore del bel borgo medievale. Sembra che Accettura abbia messo in discussione la primazia di Ripatransone con vicoletto Pozzo, largo appena 41 centimetri e lungo 10 metri. È una stradina dell’antico rione Scarrone, il nucleo originario del paese, sorto prima del 1060, perché in una bolla di quell’anno, inviata da Papa Niccolò II al vescovo di Tricarico, è citato col nome di Achitorem. La stradina serviva da collegamento tra la zona extra-moenia, in cui fu edificato il cinquecentesco Convento dei francescani, e il centro urbano. Dismesso e abbandonato, invaso da sporcizie e rifiuti, era diventato un canale di scolo delle acque piovane. Solo recentemente è stato riscoperto, valorizzato e pubblicizzato. Frotte di villeggianti, smilzi ed extra-large, spinti dalla curiosità, hanno provato l’emozione di percorrere quella che ora è potenzialmente la strada più stretta d’Italia, in attesa di verifica e convalida.