La SS 277 attraversa Accettura in tutta la sua lunghezza; da questa arteria principale, in un dedalo di viuzze e strettoie, si sviluppa tutto l’abitato. Su questa via si affacciano la maggior parte delle attività commerciali accetturesi e, nei pochi minuti necessari in auto a percorrerla, si possono osservare molti dei luoghi di interesse del nostro paese.
Arrivando ad Accettura da Stigliano, qualche centinaio di metri dopo l’ingresso, sulla sinistra vi è una croce, lì deposta dai missionari Passionisti del 1911. È una scultura di ferro molto semplice, in rispetto ai canoni imposti dall’ordine. Si incontra quindi una piccola piazzetta, dove la domenica della festa, nel tardo pomeriggio, per la prima volta Maggio e Cima si incontrano. Recentemente è stata ristrutturata adoperando solamente pitere di Cirigliano ed è stata intitolata nel 2012 a Giovanni Battista Bronzini, un antropologo e storico delle tradizioni popolari che ha contribuito in maniera determinante a valorizzare il Maggio di Accettura, grazie ai suoi studi sul campo effettuati dal 1969 in poi.
Proseguendo il cammino si arriva in largo san Vito, dove il lunedì di san Giuliano il Maggio viene lavorato e quindi all’anfiteatro, ove il Maggio sarà innalzato.
Si arriva poi dinnanzi all’edificio comunale, sulle cui pareti vi è un affresco di Costantin Udroiu raffigurante le fasi della festa del Maggio di Accettura. L’artista nacque nel 1930 a Bucarest, dove studiò presso la facoltà delle belle arti. Detenuto politico per reati di opinione, è stato membro dell’unione degli artisti plastici rumeni. Nel 1971 si è trasferito a Roma, dove vive e lavora. Ha eseguito molteplici affreschi in chiese bizantine ed edifici pubblici e privati. Per meriti artistici, ha ricevuto la cittadinanza onoraria ad Accettura.
Difronte all’edificio vi è la villa comunale, in cui spazi verdi e panchine coesistono armoniosamente e nella quale si trova il monumento ai caduti, un’opera dello scultore F. Rispoli che rappresenta metaforicamente la Madre Italia che iscrive nel libro d’onore i nomi dei Figli caduti in guerra. Sul basamento sono scolpiti i nomi dei morti accetturesi della prima guerra mondiale.
Proseguendo, difronte al palazzo Amodio, si arriva in piazza del Popolo, al cui centro si erge il Monumento all’emigrante, un monumento in marmo grigio di Carrara lì collocato nel 1980 e realizzato partendo da un monolito di circa trenta tonnellate da Giuliano Romano, uno scultore accetturese nato nel 1924. Tra le sue opere si ricorda la scultura “Il braccio del Davide di Michelangelo”, vincitore del premio Bolaffi per l’arte contemporanea; il busto in bronzo di Carlo Levi, realizzato per l’omonima fondazione di Matera; il monumento ai caduti di Aliano ed il “monumento al carabiniere” di Forno Canavese. Ad Accettura ha progettato anche il busto di bronzo del professor Biagio Loscalzo ed il bassorilievo della deposizione della croce.
Si arriva quindi al “cicatiello”, un passeggio sovrastato da una croce posta nel 1950 durante un’altra missione cappuccina e che offre viste mozzafiato sulla campagna lucana. Sul cicatiello si affacciano i palazzi Spagna e Nota e conduce al tratturo, sede di una antica fontana dove, fino a qualche decina di anni fa, si svolgeva la fiera degli animali.
Sotto lo sguardo di una croce posta negli anni trenta sulla sommità di una dolomite si esce da Accettura: si incontra un’ultima croce che sancisce la fine ultima del centro abitato. La SS 277 continua in direzione San Mauro, mostrando ancora, fuori dal paese, paesaggi emozionanti di struggente bellezza.