Marco Morelli

La sagra del Maggio è una festa popolare che si tiene ogni anno nel comune di Accettura in provincia di Matera, in occasione dei festeggiamenti per il patrono San Giuliano. Si tratta di un antico rito nuziale e propiziatorio in cui il Maggio, un albero di alto fusto, si unisce ad un agrifoglio, la Cima, rappresentando i tradizionali culti arborei molto diffusi soprattutto nelle aree interne della Basilicata e della Calabria.

Tutto inizia la prima domenica dopo Pasqua, quando un gruppo di volontari si reca nel vicino bosco di Montepiano per scegliere il cerro più alto, dritto e sano che diventerà il Maggio; la domenica successiva viene scelta nella foresta di Gallipoli-Cognato la Cima, un agrifoglio che sarà innestato in un simbolico matrimonio sopra il Maggio nelle settimane a venire.

Il giovedì dell’Ascensione il Maggio viene abbattuto; otto giorni dopo viene trascinato da cinquanta coppie di buoi di razza podolica fino alle “chiapparedd”, un’area a circa 4 km da Accettura, da cui, l’indomani, ripartirà verso il paese.

Si arriva così alla domenica di Pentecoste, probabilmente il giorno più affascinante dell’intera festa. Mentre il Maggio riprende il suo cammino, la cima viene abbattuta ed è trasportata a spalla per un tragitto di circa 15 km, sino ad Accettura.

Solo nel tardo pomeriggio, verso le 19, i due alberi si incontrano e inizia la vera festa di popolo con il compimento del matrimonio.

Il lunedì è una giornata di riposo e di preparativi. Si appronta l’occorrente per il congiungimento e l’innalzamento dei due alberi mentre dalle campagne di Valdienne, arriva la processione del quadro dei Santi Giovanni e Paolo. Nel pomeriggio la statua di San Giulianicchio viene portata, insieme al quadro, in processione per il paese.

Il martedì, preceduta da una lunga fila di cende, costruzioni votive di candele e nastrini portate sul capo da ragazze, si inizia la processione di San Giuliano. Con grande accompagnamento di fedeli, il corteo percorre le strade principali, per poi raggiungere largo san Vito, al centro dell’abitato, dove il Maggio sta lentamente innalzandosi. Alle delicate e difficili operazioni sovrintendono i più anziani, custodi di tecniche arcaiche.

Sotto lo sguardo del Santo, il Maggio viene innalzato. Fino al 2008 la cima dell’albero era presa di mira dalle doppiette dei cacciatori accetturesi che miravano a “tacchette” rappresentanti animali in premio.

Nel tardo pomeriggio giovani coraggiosi si cimentano nell’ardua scalata dell’albero alto quasi quaranta metri da cui salutano, con spericolate acrobazie, la folla ammutolita.

 

 

Tratto da www.marcomorelli.eu

 


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