“Legna di cerro e farina di grano sono la fortuna del cristiano” (Proverbio) - Articolo inviato da Antonio De Bona
Il cerro (Quercus cerris L.) è un albero che può tranquillamente raggiungere e oltrepassare i 30-35 m di altezza e superare 150 Cm di diametro e può vivere anche più di duecento, duecentocinquanta anni.
Secondo la nuova classificazione, tutto il genere Quercus viene incluso nella famiglia delle Fagaceae, la quale corrisponde alla vecchia famiglia delle Cupoliferae (cliccate sui file in basso nella galleria immagini: nel primo vedrete l'immagine a lato ingrandita, nel secondo la spiegazione dell'immagine stessa).
Questa famiglia è così definita non certo per la forma della chioma degli alberi, come potrebbe sembrare, ma per quella caratteristica cupola dell’involucro che racchiude il frutto.
Questa particolare forma a cupola, infatti, si nota sia nell’involucro che contiene la ghianda che in quello che racchiude la castagna e anche in quello che contiene la faggiola. Proprio questa peculiarità ne era l’elemento distintivo, cioè quella di lasciare una perfetta cupola nell’involucro che contiene il frutto; ecco perché venivano attribuite alla famiglia delle cupolifere. Il suo nome che ne attribuisce la specie ha conservato l’origine latina “cerris”. Al genere Quercus appartengono circa 600 specie delle regioni temprate dell’emisfero nord.
Fra tutte le altre querce è senz’altro quella a crescita più rapida e per questo anche la meno longeva. La chioma ha un portamento ovale ed espansa; la corteccia, soprattutto nei primi cinquant’anni, è la più chiara tra tutte le altre querce. Le foglie del Cerro sono lucide nella pagina superiore e più ruvide in quella inferiore ed hanno un colore verde scuro; queste sono lobate e presentano 4-9 lobi triangolari e ineguali su ciascun lato come nella Roverella; sono portate da piccioli relativamente corti e sono tardivamente caduche o a volte definite anche semi caduche.
Fiorisce da Aprile a Maggio. I fiori maschili sono amenti di 5-6 cm, prima rossi e poi di colore giallo; quelli femminili sono lunghi 4-5 mm con stimmi di colore rosso scuro circondati da squame giallastre. Il frutto è un achenio (ghianda) ovoidale lunga oltre 2-2,5 cm più grande e è più lunga di tutte le altre querce con l’apice appiattito ed è contenuta in questa cupola legnosa detta anche tazza, che ricopre quasi la metà della ghianda stessa, la quale matura nel secondo anno; questo presenta le caratteristiche squame estroflesse appuntite da cui il nome di “cerris” (riccio).
Il Cerro è un albero originario proprio nell’Europa sud orientale ed il suo areale si estende dal sud-est europeo al sud-ovest dell'Asia. In Italia forma boschi puri (Cerrete) di alto fusto, o boschi misti associandosi con varie specie (faggio, abete bianco, roverella, carpino nero, rovere, pino marittimo, farnia, leccio, ecc.). Queste probabili formazioni sopravvivono e proliferano dall'area collinare spingendosi fino a 1200 m di altitudine. Lo si trova soprattutto sugli Appennini dall’Emilia in giù mentre è più raro incontrarlo sulle Alpi e non è per nulla presente in Sardegna. Predilige terreni profondi, ma non è particolarmente esigente e non soffre la siccità. Ha tronco diritto e slanciato se vive in bosco, e presenta una chioma con portamento espansa se cresce isolatamente.
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