L’abbattimento del Maggio
Domenica 22 giugno 2025
Il Maggio, il gigante che per due settimane è stato il protagonista assoluto della scena accetturese, ora giace a terra. Il giorno del Corpus Domini segna la conclusione definitiva di tutte le celebrazioni: il Maggio viene abbattuto con una serie di colpi di accetta, seguiti dall’uso di una sega manuale tradizionale, u strngon.
Ma prima che tutto finisca, c’è spazio per un’ultima, spettacolare scalata, questa volta sotto la luce del sole mattutino, intorno alle 9:00. È un’ascesa speciale, l’ultima per quest’anno. Gli scalatori inizieranno dalla base, come nella tradizionale salita del martedì sera, ma una volta raggiunta la cima, srotoleranno un lungo spago. Con questo, solleveranno U’zcon, la corda usata dodici giorni prima per erigere il Maggio.

foto di Elena Mastronardi
La corda verrà quindi legata saldamente al tronco e utilizzata per la discesa finale dalla pianta. A quel punto, la stessa corda sarà tirata con forza dai giovani e meno giovani, che guidano così la caduta del grande albero.
Fino al 2008, la domenica mattina era dedicata alla rimozione dei pallini conficcati nel legno durante il tradizionale sparo alle tacchette: si diceva che in numero dispari portassero fortuna. I più fortunati riuscivano addirittura a recuperare qualche tacchetta, che, dopo un po’ di discussioni, dava diritto a un premio.

foto di Elena Mastronardi
L’ultimo atto del rito si svolge nell’anfiteatro, dove gli uomini smontano con cura le croci, che verranno conservate; una delle due sarà riutilizzata l’anno successivo. Seguirà l’asta per l’acquisto del legname. È questa l’ultima fase dell’abbattimento, che trasforma il Maggio in legna da ardere per l’inverno. Ma possiamo essere certi che dalle sue ceneri nascerà un altro grande Maggio, pronto a essere eretto per la prossima Pentecoste.

foto di Antonio Sansone