Il martedì
Martedì 10 giugno 2025
Il martedì è una giornata intensa e ricca di momenti significativi. Fin dall’alba si prosegue con i lavori sul Maggio. In tarda mattinata, la Cima viene trasportata a Largo San Vito, dove viene preparata per il grande evento. Viene adornata con rami di agrifoglio, tornando a essere l’albero maestoso e aggraziato tagliato appena due giorni prima. Gli esperti, custodi di tecniche tradizionali, guidano le operazioni per l’innesto della Cima sul Maggio. Essa viene fissata saldamente con pioli di legno inseriti in fori praticati nelle estremità dei tronchi, dopo che i due alberi sono stati sagomati con precisione. Inoltre, vengono legati i bouquet di rose rosse, che durante la scalata saranno lanciati.

foto di Giuseppe Ventura
A mezzogiorno, la processione parte dalla Chiesa Madre con la statua di San Giuliano. Tra la folla che segue il santo si scorgono bambini vestiti a imitazione del patrono, in segno di voto. Le giovani donne trasportano sul capo le “Cente”, costruite in segno di devozione, arricchendo ulteriormente la cerimonia. Nel frattempo, il grande tronco viene gradualmente sollevato, mediante un arcano che, girato, arrotola “u zcon”. Due schiere di uomini, poste ai lati, tirano le lunghe funi per orientare la pianta in un’atmosfera carica di tensione. Le operazioni proseguono sotto lo sguardo vigile degli spettatori, mentre gli argani, manovrati con forza, scandiscono i ritmi di una tradizione che si tramanda da generazioni.

foto di Marco Salvadori
Quando il Maggio è quasi in posizione verticale, i lavoratori si fermano per dirigersi verso l’altare (a chiapp) di San Giuliano, dove il patrono li attende per essere trasportato sino in Largo San Vito. Solo a questo punto il Maggio viene completamente innalzato, sotto l’egida protettiva del patrono. La processione riprende quindi il cammino verso la chiesa, mentre le funi vengono rimosse dal Maggio, lasciandolo pronto per la scalata.

foto di Giacomo d’Elia