progetto 365: una foto al giorno
Ogni scatto racconta un frammento della tradizione del Maggio di Accettura, una storia che vogliamo condividere con tutti voi
Settimana 3 di 52
21 di 365 – 7 dicembre 2024
U iashkaridd
Il vino è protagonista durante il trasporto della cima, e non potrebbe essere altrimenti. Versato dagli Iashkaridd, le iconiche botticelle di legno, viene bevuto a cannetta e diventa il carburante di convivialità e allegria, scandendo il ritmo del viaggio. Ogni sorso, condiviso tra amici e compagni di fatica, racconta storie, allevia il peso del cammino e celebra l’unione di chi partecipa. È tradizione, è festa…
ma ie agg annott u iashkaridd…
Foto di Andrea De Carlo
20 di 365 – 6 dicembre 2024
San Nicola?
Nella quiete incantata del nostro borgo, la Chiesa di San Nicola si erge maestosa. Grande, forse persino sproporzionata rispetto all’abitato, domina il paesaggio e fa da sfondo a ogni attimo, ad ogni emozione che anima Accettura anche nei giorni di festa. Oggi, San Nicola ruba la scena anche al protettore di Accettura: è il suo giorno.
Foto di Giacomo D’Elia
19 di 365 – 5 dicembre 2024
La prima?
“Hanno impiantato l’albero della cuccagna, però non è ancora dritto perché aspettano la signora Giuliana, che sta arrivando con la processione. Gli uomini che sono sull’albero stanno aspettando per legare le funi. L’albero con l’apice è alto 36 metri. In cima sono legate 12 galline e galli, 5 conigli, 10 piccioni e 10 agnelli e capretti.”
Foto e Testo di Lojze Spacal – 26 maggio 1931
18 di 365 – 4 dicembre 2024
La comunione
Prima del taglio della cima, nel cuore di Gallipoli, Don Giuseppe Filardi invita alla preghiera, trasformando il bosco in un luogo di raccoglimento e fede. In questo rito, il sacro abbraccia il profano: la comunità si raccoglie attorno a una festa che intreccia spiritualità e tradizione. La benedizione discende su chi lavora e su chi osserva, avvolgendo ogni gesto e respiro condiviso. È un istante in cui le mani, le braccia e i cuori di un popolo si uniscono nella devozione, e la fede si annoda con la memoria di una comunità.
Foto di Paolo Lopiano
17 di 365 – 3 dicembre 2024
Comunione
Spezzare il pane è un gesto semplice, eppure profondamente simbolico, che al Maggio si rinnova spontaneamente. Il cibo diventa più di un sostentamento: è un sorriso che passa di mano in mano, un ringraziamento silenzioso, un momento che lega chi lavora, chi osserva, chi è amico di sempre e chi appena incontrato. La sua offerta è gioia pura, un atto che trasforma l’abbondanza in dono e celebra la comunità. Dare, più che possedere, è il vero senso della festa, un messaggio che vibra in ogni frammento condiviso.
Foto di Giovanni Lancillotto
16 di 365 – 2 dicembre 2024
Protagonisti
Durante l’anno vivono la loro routine: dormono, pascolano, mangiano. Vivono circa 15 anni, molto più a lungo rispetto agli altri buoi. Ricevono attenzioni particolari: ‘U parecchj’ ha cibo di qualità migliore e in quantità maggiore rispetto agli altri animali. Non sono adatti alla macellazione, né alla riproduzione: la loro vita è dedicata al Maggio.
Foto di Giuliano Barbarito
15 di 365 – 1 dicembre 2024
oooh oooh ooooh ooooooh
Le parole della sigla di Anna dai capelli rossi risuonano, strillate, dietro la cima. Da anni, questa melodia accompagna il corteo. Forse è un’eredità lasciata dai turisti inglesi degli anni ’70, che cantavano Rivers of Babylon, e
a cui gli accetturesi hanno risposto con entusiasmo, adattandola con parole italiane. O forse è semplicemente il richiamo spensierato a una canzone dell’infanzia. Chi sa davvero perché.
Foto di Serena Libbutti