Il Taglio del Maggio

Giovedì 29 maggio 2025

Nel giorno dell’Ascensione, secondo l’antico calendario liturgico, il cerro più alto, grosso e dritto del bosco di Montepiano, già individuato e contrassegnato, viene abbattuto. Esperti boscaioli, affiancati da curiosi, appassionati del folklore, amanti della natura e giovani festaioli, si ritrovano di buon mattino nella piazzetta di San Vito. Da qui si spostano verso la cerreta, a circa cinque chilometri dal paese, una distesa di mille ettari di splendidi cerri (Quercus cerris), appartenenti alla famiglia delle Fagacee. L’antico legame tra uomo e albero si manifesta attraverso le cure e la partecipazione intensa con cui il Maggio, simbolo sacrificale, viene abbattuto.

Foto di Giovanni Lancillotto

 Prima, l’albero viene scalato per fissare una robusta corda alla cima, che sarà tirata per favorirne la caduta. Poi, le radici vengono esposte e incise con precisione quasi chirurgica, mentre un taglio conico alla base ne orienta la discesa. Con giovani e meno giovani che tirano la lunga fune, il maestoso gigante del bosco — alto circa trenta metri e pesante altrettanti quintali — si abbatte a terra. Subito la folla si accalca per toccare e osservare il tronco, mentre i boscaioli iniziano a scortecciarlo e a tagliarne la chioma rigogliosa. Il Maggio resterà a terra per nove giorni, affiancato dalla Croccia e da cinque Spond , elementi essenziali per il successivo innalzamento.

Foto di Giovanni Lancillotto

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La domenica alla Cima

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il lunedì di festa

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Il martedì di festa

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La Scalata

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L’abbattimento

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La festa in breve