progetto 365: una foto al giorno

Ogni scatto racconta un frammento della tradizione del Maggio di Accettura, una storia che vogliamo condividere con tutti voi

49 di 365 – 4 gennaio 2025

Eh… vuoi da bere?

…deprome quadrimum Sabina, o Thaliarche, merum diota…
Fin dai tempi di Orazio, i Lucani non hanno mai disdegnato il vino, simbolo di festa e di calore umano. Ad Accettura, durante la Cima, il vino non si nega a nessuno: è offerto con larghezza, benignamente, senza bisogno di chiedere, come un dono che sgorga dalla terra e dall’animo, e racconta una tradizione antica, un’ospitalità che non conosce confini. Forse Orazio, passeggiando tra questi luoghi, sarebbe felice: il suo invito a versare il vino trova ancora eco in questa generosa terra lucana, dove ogni sorso sa di festa e amicizia.

Foto di Francesco La Centra

48 di 365 – 3 gennaio 2025

Legno & Acciaio

I chiodi piantati sui tronchi sono il primo passo per aggiogare i buoi. Serviranno a fissare le catene che, unite ai gioghi, permetteranno di trascinare il Maggio verso il paese. Ogni gesto è preciso, frutto di esperienza e collaborazione: le distanze tra i chiodi devono essere calcolate con attenzione, e ogni punto di fissaggio deve garantire resistenza. È un lavoro che unisce forza e cura, trasformando ogni colpo in un passaggio verso il cammino del Maggio.

Foto di Andrea Semplici

47 di 365 – 2 gennaio 2025

Pausa

In un momento di quiete, il respiro si allenta, i passi si fermano, e tutto sembra sospeso. Le coppie di buoi, protagonisti silenziosi, si concedono un attimo di ristoro: la forza animale si affida alla cura degli uomini per portare avanti il peso della tradizione. Questa pausa è il simbolo del cammino del Maggio, fatto di soste e ripartenze, fatica e sollievo, fino a raggiungere il paese e la Cima, dove ogni sforzo troverà il suo compimento.

Foto di Antonia Dolce

46 di 365 – 1 gennaio 2025

I fuochi di San Giulianicchio

Come i fuochi che illuminano Accettura, auguriamo che l’anno nuovo porti luce e calore nelle vostre vite. Ispirandoci al titolo di Rocco Scotellaro, celebriamo il momento in cui tradizione e bellezza si fondono, lasciando il cielo dipinto di speranza e meraviglia. Che il 2025 sia per tutti un anno di entusiasmi condivisi, di legami che si rafforzano e di nuovi inizi pieni di energia, come le scintille che esplodono nel buio per far brillare i nostri sogni.

Buon Anno!

Foto di Giovanni Lancillotto

45 di 365 – 31 dicembre 2024

L’anno che verrà

Come sarà il Maggio del futuro? L’entusiasmo, la voglia e la determinazione dei giovani non mancano, e nelle loro mani si intravede la promessa di una tradizione che continuerà a vivere. Imparano che il Maggio non è solo un rito, ma un’eredità condivisa, dove qualcosa si innoverà e qualcosa resterà come sempre. È questo il destino della festa: sempre uguale a se stessa, sempre diversa.

Foto di Dario Li Gioi

44 di 365 – 30 dicembre 2024

Futuro

Il futuro appartiene alle nuove generazioni, ma è dalle mani e dall’esperienza di chi li ha preceduti che imparano a costruirlo. Le tradizioni non sono solo ricordi del passato, ma strumenti vivi che si tramandano attraverso il dialogo tra chi insegna e chi impara, tra chi guida e chi segue. È in questo scambio che il sapere antico si rinnova, trovando nuova linfa nelle mani dei giovani e garantendo che la festa continui a vivere nel tempo.

Foto di Giulio Sagradini

43 di 365 – 29 dicembre 2024

Si parte!

Intorno alle 12, la processione di San Giuliano parte dalla chiesa Madre, dando inizio a un lungo cammino che durerà ore. Una folla di devoti, alcuni dei quali vestiti come il santo patrono, si prepara a seguire il corteo. Il santo è preceduto dalle cente, seguito dalle autorità, dalla musica e da un grande gruppo di persone. Durante il percorso, giovani e anziani lo aspettano lungo le vie per salutarlo e offrirgli il loro omaggio. La devozione a San Giuliano è uno degli aspetti più profondi di questa festa.

Foto di Antonio Sansone